Storia di un tango sgraziato e sadico tra una donna di 35 anni e la fecondazione assistita
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venerdì 8 novembre 2013
The Others
Sono andata dal medico per farmi prescrivere i farmaci.
Sono andata in farmacia e ho scoperto che, grazie all'esenzione, il costo dei farmaci per me sta volta è zero.
Ho scoperto che lo zero è un bel numero, e che dipende.
Ho castrato il mio gatto adorato per il suo bene.
Ho scoperto che il bene è anche il mio e che i sensi di colpa si infiltrano come l'acqua nei muri, scavano e logorano.
Razionalizzare.
Abbiamo spostato le lancette in avanti da due settimane, le giornate sono più corte e l'aria è più fresca.
Ho scoperto che le giornate corte e il buio precoce mi piacciono.
Mi piacciono anche le giornate lunghe con 12 ore di luce.
Ciò che mi piace in realtà è il cambiamento, mi eccita e mi fa credere che qualcosa di buono deve succedere, perché le cose cambiano.
La staticità è brutta e mi uccide.
Mi piace-non mi piace.
Ho finito un libro acquistato mesi fa. Ho faticato a leggerlo perché la storia non riusciva a farmi entrare, teneva le porte chiuse ed io fuori dalla porta mi annoio, ma lasciarlo a metà mi pareva un peccato.
L'ho acquistato perché il titolo mi ispirava stanze segrete e sensualità, amori consumati alla svelta e di nascosto.
Ho scoperto che un buon titolo non fa un buon libro. Che la bravura di uno scrittore la trovi nelle pagine, nella copertina trovi solo il lavoro di marketing.
Le apparenze ti fanno perdere tempo.
Ho messo i medicinali in una scatola di cartone a forma di cuore. Le pareti sono nere a pois bianchi e il coperchio è rosso con un fiocco. L'ho comprata tempo fa perché l'ho trovata bella, qualcosa da metterci l'avrei trovata.
Oggi ci ho messo i farmaci.
Oggi l'ho aperta e ho scoperto che il rivestimento interno è rosa.
Mi piace il rosa, mi piacciono i fiocchi e mi piacciono i pois.
Speriamo in una vita in rosa.
Stanotte ho fatto un sogno vivido. Litigavo animatamente con una donna, forse ero anche in torto io, ma ero imbestialita.
Le ho urlato contro: "Io sono incinta, hai capito? Se adesso mi è successo qualcosa per colpa tua io ti denuncio e ti rovino!".
Per l'ennesima volta, in sogno, litigavo o mi picchiavo con qualcuno.
Oggi ho aperto i miei pensieri e ho scoperto che forse ho un po' di stress accumulato.
Mondo onirico violento.
Mondo onirico gravidico.
Mentre sono qui con le gambe avvolte dalle coperte, pc alla mano e luce soffusa, gattino senza palle si è avvicinato a me, lento lento, ha poggiato la testina sulle mie gambe, mi ha guardato con quegli occhi verdi pieni di segreti antichi e ha deciso di addormentarsi.
Gli animali amano.
Questo non l'ho scoperto oggi.
Mentre il mio cammino avanza, ho tagliato fuori tutti.
Amici, conoscenti, parenti.
Non ne parlo con nessuno.
Non voglio le vite degli altri, i loro problemi, i loro punti di vista, le loro massime su tutto.
Non voglio dover rispondere, dover spiegare ed essere obbligata a pensare.
Non voglio gli altri, con le loro parole e le loro abitudini.
Ho il mio limbo.
Scordatevelo!
Non entra nessuno.
Ho scoperto che l'egoismo a volte è sano e guarisce, che l'altruismo può passare da un esemplare valore ad un salto rovinoso.
Ho scoperto di avere la chiave.
Non apro.
Darwin approverebbe. sappiatelo
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Io ho messo le mie pasticchine nelle scatolette di latta delle liquirizie Rossano. Quelle con i disegnini sopra che mettono allegria. Così mi sembrerà quasi di mangiare caramelle.
RispondiEliminaCerto che per le pere non potrò fare lo stesso... E' un problema serio questo!
Bacio cara
Grosso problema le pere
EliminaAl contrario delle pere grosse, che piacciono.
Non ci pensare non ci pensare non ci pensare
Non lo stai facendo non lo stai facendo non lo stai facendo
Alle volte lasciare il mondo fuori serve.... alle volte chiudere porte e finestre per vivere come un recluso dal e nel proprio cervello serve... a volte isolarsi e vivere come un eremita in una grotta su un monte serve...
RispondiEliminaA volte serve ascoltarsi, ascoltare se stessi e i propri bisogni, senza dare spiegazioni.
A volte serve...
T'ho sognato... ancora una volta, un sogno normale, fatto di discorsi normali, senza significati profondi, senza misteri celati... un sogno... non so perché ti piaccia così tanto entrare nei miei sogni... ma mi fai compagnia.
Domani annaffio l'orchidea, la mia piccola orchidea, nella speranza di vederla crescere... domani un altro giorno sarà passato... domani porterà cambiamento... speriamo... domani porterà un sorriso... speriamo... domani porterà il suo bagaglio d'emozioni e solo domani decideremo con chi viverlo...
Un bacio... grande, a te e a D'Annunzio...
Resto seduta in silenzio fuori la porta, non busso...aspetto che apri
Ti come Toast
Alt!
EliminaChi siete?
Cosa portate?
Si ma quanti siete?
Un fiorino!
Io e occhi blu
RispondiEliminaattendiamo fiduciosi
ma sta Mariella
Eliminachi se la prende?