Silenzio-Assenzio

Il Silenzio è droga.
Se ti ci rifugi ti intrappola, ti porta dentro e ti ci fai.
Ne vuoi
Poi ne vuoi.
Nel silenzio ho avuto i miei trip in questi giorni.


Ho scoperto parti di me riflessive e pacifiche.
Ho ascoltato sotto l'irruenza e la smania, ci ho scovato la premura e la pazienza.
Ho travato il bisogno di intimità.
Mi sono presa la mia intimità, tagliando fuori tutto il resto: il caos, l'inquinamento emotivo, il gas che le altre vite emanano, il frastuono dei legami.

 

Ho trovato posti fatti di poesia, dove il tutto si fa di dettagli posizionati con garbo, con proporzione, dove i colori raccontano armonie silenziose, storie private, emozioni soffuse.

 

Ho spiato foglie timide, le ho viste arrossire dopo le adulazioni dell'autunno caldo, poi chinare il capo e in ultimo cadere alla tentazione, all'istinto, alla natura.
Le ho trovate splendide e dignitose anche dopo il loro ballo, sfinite e sgualcite a terra.

Ho trovato la fiducia, la speranza, l'unione, la forza.

In questo silenzio, che mi avvolge come una coperta calda, che mi coccola, che mi fa sentire protetta e compresa, ho trovato nella cassetta delle lettere il mio nuovo piano terapeutico.
E non lo grido ai quattro venti.
Non lo dico ai parenti, alle amiche, al forum.
Non lo dico.
Tengo qui al caldo anche lui.
Con me

Non fatelo.
Non chiedetemi come sto. Sto raccolta
Non chiedetemi quanto manca. Non voglio dirlo
Non fate domande. Non voglio dare risposte
Non fatelo, qualsiasi cosa sia.



Parentesi
(Amica Emme è incinta. Stavolta ci ha messo tre mesi. Da qui, avvolta e serena, ho capito che quello che mi dice non è una provocazione, una cattiveria, una frase disconnessa. Non c'è malizia, non ci sono altri sentimenti covati e silenti, c'è solo che non può capirlo. Tutto qui. Le strade non sono sempre complicate e impercorribili, a volte sono semplici e diritte).